Se c'è una nazione che ama il tè alla follia, è la Gran Bretagna. Il tè fa parte del DNA britannico tanto quanto il cricket o la Famiglia Reale. Dalla tazza del mattino a quella del pomeriggio, ogni scusa è buona per prendere un buon tè.
L'ORA DEL TÈ
Nel Seicento i britannici erano un popolo di bevitori di caffè. Poi re Carlo II sposò Caterina di Braganza, una principessa portoghese che adorava il tè più di ogni altra cosa.Fu proprio Caterina a introdurre il tè come bevanda per la colazione, lanciando una moda che si diffuse rapidamente dapprima a corte e molto presto anche tra le classi abbienti di tutto il paese.Per qualche centinaio d'anni il tè rimase un privilegio esclusivo dei ceti più elevati, fino a quando Sir Thomas Lipton, il nostro fondatore, lo rese accessibile a chiunque. Fu allora che il tè divenne la bevanda nazionale britannica. Il resto, come si dice, è storia.
L'AFTERNOON TEA
La tradizione del tè pomeridiano nacque da un'idea della Duchessa di Bedford nel 1840 circa. A quei tempi, le classi altolocate usavano consumare solo due pasti al giorno: la colazione al mattino e la cena verso le otto di sera. La duchessa scoprì che uno spuntino leggero a base di dolcetti, tramezzini e una tazza di tè era proprio ciò che ci voleva per calmare il languorino che sentiva sempre a metà pomeriggio, così iniziò a invitare le amiche per gustarlo insieme e l'idea prese piede.Non molto tempo dopo, tutta l'alta società spezzava il pomeriggio sorseggiando tè accompagnato da piccoli tramezzini.